I Fossili nel ‘600 e nel ‘700:


Vis Plastica, Ludi Naturae, Diluvi e Catastrofi


di Loana Riboli


I fossili, resti pietrificati di antichi organismi si rinvengono un po' ovunque: come le conchiglie marine che si possono trovare su catene montuose, molto lontane dal mare, oppure i denti fossilizzati degli antichi squali che, a volte, vengono rinvenuti nei deserti e nelle cave a centinaia di chilometri dall'oceano più vicino.

Strombus leidyi - Diana Fattori

Strombus leidyi rinvenuto in una miniera degli Stati Uniti, ad 80 miglia dal mare - Ritrovamento di Diana Fattori


L' uomo del 1600 e dei tempi più antichi, non conosce la teoria dell' evoluzione e crede solo alla Bibbia, crede cioè che tutti gli organismi sono stati creati da Dio così come sono e non considera epoche precedenti ad Adamo ed Eva. Quando si domanda da dove vengono questi organismi, ma anche e soprattutto che cosa sono, giunge alla conclusione che sono semplicemente Ludi Naturae, cioè scherzi, giochi della natura. Oppure considera i fossili pietre figurate, che per uno strano gioco del caso hanno immagini che ricordano vagamente pesci, vegetali e altri esseri viventi. In fondo non esiste nulla del genere: assomigliano solo un poco ai veri pesci, ai vegetali e agli altri esseri viventi .

Creazionismo Museo

Tutti insieme, appassionatamente: Homo sapiens che affila utensili con un teropode alle spalleWink - Creation Museum Petersburg, KY


Le storie sui Draghi erano una caratteristica del Medioevo, ma sono ancora presenti nel 1600 e continuano ad apparire nei trattati scientifici: si possono considerare come la prima ricostruzione degli animali preistorici; infatti derivano dalla fantasia popolare all' impatto con i fossili che all' improvviso venivano alla luce arando, per esempio, un campo. E' curioso il fatto che Aristotele non abbia mai parlato di organismi fossili e questo ha condizionato profondamente gli studiosi dell' antichità, perchè Aristotele è stato nel corso dei secoli il "lume delle scienze biologiche".  Così, non avendo nessun riferimento "scientifico" sui fossili, gli studiosi li raccoglievano come semplici curiosità o come la prova dell' esistenza dei draghi e altri mostri mitologici citati nei testi antichi: grifoni, ciclopi, giganti.

Nel 1600, tuttavia l' uomo si interroga, vuole scoprire la verità.

Il Mundus subterraneus , pubblicato dal padre gesuita "neoaristotelico" Athanasius Kircher nel 1678 (nel 1600 la biologia di Aristotele era diventata l'unica ammissibile per il mondo cattolico), è il frutto della curiosità e degli interessi per il mondo del sottosuolo.

Egli tratta di fossili, di minerali e di giganteschi draghi che secondo lui popolano le viscere della terra. In effetti i fossili, per la maggior parte si ritrovano scavando.

Nella Ricreatione dell'Occhio e della Mente nell'Osservation' delle chiocciole proposta ai curiosi delle opere della natura, pubblicata da Filippo Buonanni nel 1681, vengono considerate tutte le teorie più aggiornate dell'epoca sui reperti fossili: essi sarebbero direttamente generati dalla Vis Plastica delle pietre per l'esistenza di un qualche "succo pietrificante" che trasforma in pietre gli organismi, oppure sarebbero una prova degli organismi morti nel Diluvio Universale. Quest'ultima è la teoria più accreditata del tempo e lo sarà anche nel secolo successivo. Le illustrazioni sono dello stesso Buonanni e particolarmente interessanti sono le tavole che aprono ogni capitolo, di ispirazione arcimboldesca, caratterizzata da una figura umana formata da un'associazione di conchiglie e molluschi, gli animali a cui è dedicato il trattato.

Bonanni Ricreatione dell' occhio e della mente nell' osservatione delle Chiocciole

La sera del 5 gennaio 1796, William Smith, invece intuisce qualcosa di totalmente nuovo sull'argomento fossili . Facciamo un passo indietro nel tempo (e alimentiamo la suspance...)

Abbiamo visto come, per lungo tempo, gli uomini non avevano capito bene il significato di queste "curiosità" che alcuni chiamavano pietre figurate.

Chu Hsi, dotto cinese del dodicesimo secolo, che aveva uno spirito di osservazione tale da anticipare di gran lunga le scoperte di Smith, scrisse:

"Ho visto sulle montagne strombi e conchiglie di ostrica, spesso inclusi nelle rocce. Queste, nei tempi antichi, dovevano essere terra o fango, e gli strombi e le ostriche vivevano in acqua. In seguito, ogni cosa che si trovava sul fondo venne in superficie e ciò che era originariamente molle si solidificò e divenne duro. Si dovrebbe meditare molto su questo genere di cose, perchè esse si possono verificare."

In Occidente, coloro che meditavano su queste cose, preferivano pensare che i fossili fossero solo "scherzi della natura", minerali che per caso avevano l' aspetto di ossa o conchiglie. Ancora nel 1800 , un professore tedesco dichiarerà con certezza che i fossili non sono altro che uno scherzo divino per mettere alla prova la fede dell' uomo.

WunderKamera Avignone La Proba

WunderKamera del Museum Requien di Avignone - In basso La Proba, composta da coralli, denti di squalo attuali e fossili (a quel tempo chiamati glossopetre) che serviva a testare se il cibo del Papa fosse stato avvelenato. Avignone, Palais des Papes


Nel 1700 ci si interrogava e si cercava di capire e immaginare come organismi acquatici e marini si trovassero fossilizzati in montagna. La spiegazione era ovvia e semplice: le acque del Diluvio avevano raggiunto gli altopiani e poi si erano ritirate, lasciandosi dietro numerosi pesci e conchiglie morti: tutti i fossili marini trovati sulla terraferma venivano attribuiti al Diluvio Universale. Qualcuno continuava a credere invece, ritornando al pensiero medioevale, che non erano nulla più di concrezioni minerali: troppo diversi dalle forme viventi! Quest'ultima interpretazione voleva dire sicurezza: nel 1589, Bernard Palissy, fu bruciato sul rogo, perchè aveva affermato che i fossili erano i resti di organismi viventi!

Adesso, torniamo a Smith, umile sorvegliante di miniere e di canali, "uomo semplice e di modesta istruzione": egli ha una grandiosa intuizione, ovvero le rocce che contengono i fossili si sovrappongono in un ordine ben preciso e non casuale. Gli viene in mente allora, che quegli strati possono essere identificati sulla base dei particolari fossili che contengono. Scrive:

"I fossili sono stati a lungo esaminati come grandi Curiosità raccolti con grandi fatiche accumulati con grande Cura e a caro Prezzo e mostrati e ammirati con altrettanto piacere di quello di un bambino che ammira un sonaglio o il proprio cavallo a dondolo e lo mostra ai compagni di giochi, perchè è bello. E tutto questo è stato fatto da migliaia di individui che non hanno mai riposto la benchè minima attenzione a quel meraviglioso ordine e a quella regolarità con cui la Natura ha sistemato le singole produzioni e ha assegnato ad ogni Classe il suo caratteristico Strato."

Riserva Geologica Thouars

Lo stratotipo toarciano nella Riserva Geologica di Thouars, in Francia, come si presentava nel 2005, con tutti gli ammoniti guida abbinati ai rispettivi strati. Oggi, purtroppo, i responsabili della riserva geologica ha ritirato tutti i calchi degli ammoniti guida dalla stratificazione (nota dell'editore)Cry.


Nel 1796, Georges Cuvier, il più eminente scienziato del primo Ottocento, fa le sue prime enunciazioni sull' estinzione delle specie.

In Francia vengono alla luce alcune ossa fossili di elefante e Cuvier le studia. La notizia fa sensazione: come potevano esserci gli elefanti in Francia, addirittura a Parigi ? I parigini corrono verso gli scavi dove Cuvier sta cercando faticosamente di comparare e fare combaciare le ossa degli elefanti rinvenuti a Parigi con quelle degli elefanti africani e indiani, ma inutilmente: sono troppo diverse, non combaciano.

Così Cuvier, arriva alla conclusione che gli elefanti di Parigi sono diversi da entrambe le forme viventi: l'elefante indiano e quello africano. Le specie a cui appartengono devono essere quindi estinte.

Altre ossa si rinvengono vicino Parigi e subito vengono portate a Cuvier.

Egli stabilisce che appartengono a rettili ed a altri animali, ma anche questi sono completamente diversi da qualsiasi specie vivente del mondo moderno.

Cuvier capisce, che non solo gli elefanti, ma un'intera fauna si è estinta nel corso del tempo. E, di tutti quegli animali, i più strani ed enigmatici sono i rettili i cui fossili sono tenuti ovviamente in grande considerazione . Si arriva ad una ipotesi: qualsiasi osso di origine e di età indeterminata risale al tempo antecedente al Diluvio Universale.

Già in precedenza, alcuni scienziati avevano valutato la possibilità delle estinzioni, ma poi non riuscivano ad accettare questa idea, perchè in contrasto con la Bibbia. Non osavano infatti ignorare le parole del libro del Qoelet (Ecclesiaste) nel Vecchio Testamento:

"Riconosco che qualunque cosa Dio fa è immutabile; non c'è nulla da aggiungere, nulla da togliere". Così si finiva sempre con il credere che le specie non erano estinte, ma vivevano in qualche remota località inesplorata. Ovviamente questa tesi è stata accettata inizialmente anche dallo stesso Cuvier, ma poi, forte della propria reputazione e delle prove disponibili, dichiara che le estinzioni delle specie sono un fatto reale e quasi ogni dubbio si dissolve.

Carcharocles megalodon - ritrovamento di Nando Musmarra

Carcharocles megalodon (l'antica "glossopetra" di Plinio il Vecchio) trovato in una miniera di fosfati del Nord America. Foto e ritrovamento di Nando Musmarra


Secondo Cuvier, il mare o alluvioni molto estese, avrebbero inondato a più riprese la terraferma. Si sarebbe trattato di catastrofi così improvvise e radicali, che "avevano rotto il filo conduttore di tutte le attività della Natura". Scrive Cuvier nel suo trattato Discours sur les révolutions de la surface du globe:
"Innumerevoli esseri viventi furono spazzati dalle catastrofi. Quelli che vivevano in terre aride vennero sommersi dai diluvi. Altri che vivevano abitualmente in acqua perirono quando il fondale marino si sollevò subitaneamente, trasformandosi in terra arida; intere razze si estinsero lasciando semplici tracce della loro esistenza, oggi difficilmente riconoscibile anche da parte dei naturalisti."


Cuvier preparerà le menti dell' Ottocento a pensare che la storia della Terra può essere estesa a prima di Adamo e che scavando potrebbero essere scoperte altre strane, fantastiche creature.

Cuvier Discours sur les révolutions de la surface du globe


Bibliografia:

Immagine e Natura, edizioni Panini 1986

L' enigma dei dinosauri, John Noble Wilford

© 2010 Loana Riboli