Sulle orme di Barnum Brown:

i dinosauri del Sauriermuseum di Aathal

Diana Fattori

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Amate i dinosauri? Collezionate tutte le informazioni ed i gadget che potete su questi splendidi fossili e sognate di visitare un museo con la "M" maiuscola a tema, ma l'America, come diceva un famoso cantante, è lontana, dall'altra parte della luna...?

Niente paura! Recentemente ho visitato a due passi (forse sarebbe meglio dire a due ore d'auto) dal confine con la Svizzera uno dei musei più completi, più nuovi, più dinosaureschi che abbia mai visto: il Sauriermuseum, vicinissimo a Zurigo, nel tranquillo paesino di Aathal.

Se passate da quelle parti, sarà impossibile non notarlo: verrete accolti da due giganteschi dinosauri appoggiati ad un passaggio pedonale sopraelevato. Il museo ha sede in una ex fabbrica, cotonificio prima, pastificio poi, ed è stato inaugurato nel 1992 dalla ditta Siber+Siber, specializzata nella raccolta di fossili e minerali la cui sede storica è dall'altro lato della strada.

Il museo ha contato, solo nel primo anno di apertura, la ragguardevole cifra di 100.000 visitatori. Ogni anno vengono organizzate nuove esposizioni che poi restano in pianta stabile nel museo, ingrandendolo ogni volta. E' importante sottolineare che si tratta quasi esclusivamente di fossili ORIGINALI, favolosi esemplari scavati "di fresco" negli Stati Uniti.

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Il cranio di E.T. il Camarosauro

Nel 1989 infatti, Hans-Jakob "Kirby" Siber, direttore del museo, volò in Wyoming dove cominciò a scavare all' Howe Ranch, un pezzo di terra privata in mezzo al nulla che era appartenuta agli inizi del 1800 ad un pioniere di nome Barker Howe. Questo ranch era famoso tra i cercatori di fossili da tanto tempo. Già nel 1934 Barnum Brown, il cacciatore di dinosauri che trovò i primi tre T-rex al mondo, eseguì degli scavi all'Howe Ranch che, in soli sei mesi, produssero circa 4000 ossa di dinosauro (inclusi 20 esemplari di Diplodocus). Roland T. Bird, che partecipò allo scavo, contribuì a rendere celebre il sito descrivendo questa esperienza in un libro intitolato "Bones for Barnum Brown", dove l'Howe Ranch fu definito come il luogo dove era stato portato alla luce un eccezionale tesoro in... dinosauri! Purtroppo questa fantastica collezione non fu mai studiata nè esposta al pubblico. Mentre Barnum Brown era impegnato con altre ricerche, all'American Museum of Natural History di New York, dove i ritrovamenti erano conservati, scoppiò un incendio devastante, che distrusse circa il 90% dei fossili provenienti dal ranch del Wyoming.

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Con il passare degli anni, l'Howe Ranch fu abbandonato, la terra era avara di pascolo e non riusciva a sostenere la famiglia dei proprietari. Andarono via anche i cacciatori di dinosauri, era passato molto tempo e si riteneva che "Bone" Brown avesse già scavato tutti fossili.

Kirby Siber però, dopo aver letto affascinato le vecchie note di Bird, sospettò che gli scavi non fossero mai stati esaustivi. Dai diari si intuiva che il gruppo di Brown aveva lasciato il ranch a causa di una cattiva stagione, metereologicamente parlando. I membri della spedizione venivano dall'altra parte degli Stati Uniti, dove lavoravano per il Museo di Storia Naturale di New York, e considerata l'enorme distanza dal Wyoming, non erano più tornati indietro.

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Lazos giurassico - Foto di Nando Musmarra


Così nei primi anni ‘90 Kirby Siber, dopo aver preso accordi con i nuovi padroni del ranch, riaprì il quarry, ricominciando a scavare con una semplice pala proprio dove il team di Brown si era fermato.

In due stagioni di scavo (cioè brevi periodi estivi, qui la neve può ricoprire tutto anche a fine agosto, siamo a 1600 metri di altezza ai piedi delle Bighorn Mountains) trovò 2 code e 2 colli di Diplodocus completi di tutte le vertebre, costole, ossa degli arti, denti di Allosaurus e addirittura tracce tridattile di carnivoro. L'Howe Ranch è uno dei pochi posti al mondo dove tracce e ossa si trovano insieme. Furono trovati anche rari resti di pelle di dinosauro e "spine" di Diplodocus. Da questa scoperta il paleontologo americano Stephen Czerkas ha supposto che le spine ricoprissero in fila indiana il dorso del Diplodocus, ipotesi che ha influenzato anche il creatore della serie BBC "Walking with Dinosaurs", dove appunto il Diplodocus è stato ricostruito con spine enormi sulla schiena come nelle iguane, una ornamentazione che parte dal collo e arriva alla coda.

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Spine fossili di Diplodocus

Dopo due sole campagne di scavo, Kirby Siber si rese conto che il sito era stato completamente sfruttato. Così la sua squadra si spostò in un altra zona del ranch, e dopo soli due giorni fu ritrovata una coda intera di un dinosauro carnivoro. Nel breve tempo di una settimana fu esposto lo scheletro, completo di cranio, di un Allosaurus che fu chiamato Big Al. La malasorte però, era dietro l'angolo: la recinzione che segnava i confini tra la proprietà del ranch e la terra federale, dove è illegale collezionare vertebrati, era stata spostata all'insaputa di Kirby, così Big Al fu confiscato e finì al Museum of the Rockies in Montana.

Dal 1992 al 2001 il team del Sauriermuseum ha scavato in un'altra area del ranch, chiamata Howe-Stephens Quarry in onore di Press Stephens, proprietario della terra. In questa zona sono stati ritrovati una dozzina di dinosauri eccezionali tra cui E.T., un Camarosaurus con il teschio completo e la pelle fossilizzata su una zampa, 4 scheletri di Diplodocus, Big Al Two, uno dei piu' completi esemplari di Allosaurus mai trovati al mondo, Barbara, un Hypsilophodotidae lungo 2.05 metri e uno Stegosaurus ancora da catalogare. Con tanta ricchezza di specie ritrovate, l'Howe Ranch ha fornito una delle più complete collezioni del Giurassico superiore del Nord America.


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Big Al Two

La preparazione di questi fossili non è un lavoro semplice: le ossa dei dinosauri del Wyoming non hanno subito una mineralizzazione che le ha rese "solide", come quelle agatizzate dello Utah o del Colorado, e sono molto fragili, fratturate già un centinaio di volte prima di essere ritrovate.
Successive stagioni di scavo hanno portato alla luce, sempre nell'Howe-Stephens Quarry due tronchi giganteschi di probabile Araucaria, alcune pigne, un grosso Diplodocus, e l'eccezionale Toni, un baby dinosauro lungo 1.50 metri, purtroppo senza teschio, uno dei pochi "cuccioli" di sauropode mai trovati.

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Toni è stato scoperto da Toni Fürst ed è un eccezionale esemplare di baby sauropode. Poichè non è stato trovato uno scheletro di riferimento di un adulto per compararlo, gli studiosi sono ancora incerti se identificarlo come Camarosaurus, Diplodocus, Apatosaurus o Elosaurus parvus


Il team del Sauriermuseum ha lavorato, e continua a scavare, anche in un altra località, l'M-Quarry, poco distante dall'Howe Ranch. Qui sono stati trovati altri magnifici dinosauri, tutti esposti al museo: Max l'Apatosaurus, Moritz lo Stegosaurus, almeno tre Othnielia e una zampa di Brachiosaurus.

All'M-Quarry sono stati trovati denti spezzati di dinosauri carnivori, che, probabilmente, si sono rotti mentre si cibavano di dinosauri erbivori. Sono state anche ritrovate ossa corrose e spezzettate, ciò ha fatto ipotizzare che i dinosauri carnivori, forse, rigurgitavano il loro pasto dopo un banchetto indigesto come fanno i moderni rapaci.

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LA VISITA AL MUSEO

Il museo è molto grande, si sviluppa su tre piani e attraversa varie esposizioni tematiche. Tutte le informazioni sui fossili nelle vetrine sono, oltre che in tedesco, anche in francese e in inglese. Per chi mastica solo la lingua del Bel Paese, niente paura: alla cassa si può chiedere in prestito il depliant del museo in italiano.


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Contrariamente ai suggerimenti sul percorso da seguire, io mi sono precipitata immediatamente verso i ritrovamenti dell'Howe Ranch, dove si ammirano i crani ORIGINALI dei tanti dinosauri ritrovati in Wyoming. L'esposizione è ricostruita in un'atmosfera western, tra lazos e pareti di legno, sembra di essere davvero nel Cowboy State.

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Continuando la visita, sempre per restare in tema di dinosauri, si ammira l' imponente ricostruzione del Brachiosauro di Tendaguru lungo 23 metri, una esposizione sugli embrioni e le uova di dino e uno special sulla Maiasaura peeblesorum del Montana.

Continuando la visita si può ammirare un esemplare di Stegosaurus americano messo a confronto con altri provenienti da Africa e Asia; c'è poi un'area del museo riservata ad un enorme Diplodocus, una mostra sui dinosauri piumati della Cina, e una serie di impronte fossili di dinosauro provenienti da varie parti del mondo.

Dopo aver cercato di fornire risposte sull'estinzione di dinosauri, il tutto corredato con vari campioni di meteoriti, si passa a visitare un'area dove sono esposti gadget legati ai dinosauri e una mostra sugli amati rettili nella cinematografia mondiale.

Nel 2006 c'era la mostra speciale sui Sauri della Svizzera. Che ci crediate o no, il paese degli orologi è soprattutto un paese di sauri (...non necessariamente dino...)

Dai rettili di Monte San Giorgio ai Sauropodi ritrovati vicino Berna, alle piste di dinosauri scoperte nel 2002 durante i lavori dell'autostrada A16 (Transjurane), i sauri si trovano in ognuno dei quattro cantoni della Svizzera.

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All'interno del museo c'è anche un laboratorio con le pareti di vetro, dove e' possibile assistere alla preparazione dei fossili.

Poichè "non di soli dinosauri vive l'uomo", il Sauriermuseum ha esposizioni anche sulle ammoniti nella loro varietà e sui loro predatori, una fantastica collezione di fossili di tutto il mondo della Siber+Siber, una mostra sui rettili volanti (che è stata il tema speciale del 2005), uno squisito fossile di Steneosaurus bollensis, un coccodrillo del giurassico tedesco.

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Ben Pabst, preparatore del Sauriermuseum

Non perdetevi la balena S-Wal ritrovata nel lontano Perù, a testimonianza di una spedizione del museo guidata da Kirby Siber, che fondò in loco il Museo de Sitio de Sacaco, situato al miglio 540 della strada Panamericana-sur, dove i ritrovamenti della regione (per lo più mammiferi marini, ma anche squali, uccelli e coccodrilli) sono esposti al pubblico.


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Al negozio oppure nei bagni... c'è sempre un dinosauro che vi osserva!!!


Se tra un dinosauro e l'altro vi venisse fame, il museo dispone di un ristorante, e anche di un parco giochi per bambini a tema paleontologico.


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Di fronte al museo c'è un enorme negozio dove si possono acquistare fossili e minerali e un altro museo (gratis) che ha un'eccellente collezione di pepite d'oro. Se venite da queste parti, evitate, come invece ho fatto io, la domenica, o li troverete inesorabilmente chiusi.

Il Sauriemuseum è aperto dalle 10 alle 17 i giorni feriali, e dalle 10 alle 18 la domenica e i festivi. Chiude il lunedì.

Per maggiori informazioni www.sauriermuseum.ch

Grazie ad Esther Wolfensberger per l'aiuto fornito


Diana Fattori © 2008