La Fluorite della Blanchard mine


di Diana Fattori

 

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Il biglietto da visita recitava:

Blanchard Rock Shop
due idioti, qualcosa di antico,
circa un milione di rocce.
Almeno tre miglia di distanza dal nulla


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Allison Nilsen, la proprietaria del Blanchard Rock Shop


Se volevano attirare la mia attenzione, c'erano riusciti. Decido di partire la mattina presto, chiudo la porta del motel alle mie spalle. Fuori, il New Mexico si mostra nella sua luce più brillante. Il cielo è di un blu incredibile, i pochi edifici che incontro hanno le tonalità delicate di tutte le sfumature delle ocre.
E' come essere fisicamente presenti in un quadro di Georgia O'Keefe. Percorro l'Hwy 380 attraverso la Valley of Fire, una meravigliosa vallata formata da una colata di lava nera, decorata da colorati cactus in fiore, roadrunner (avete presente Beep Beep dei cartoni animati? Ebbene, quello è un roadrunner e non uno struzzo come avevo sempre immaginato), agavi e yucche fiorite dappertutto. Arrivo alla minuscola città di Bingham, davvero in mezzo al nulla, che consiste in numero due abitazioni (che includono la bellezza di due residenti) e una biblioteca (!).


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L'edificio sul lato sud della strada è il celeberrimo Blanchard Rock Shop, dal 1994 proprietà di Allison Nilsen.
La prima cosa che Allison mi dice, è che ci sono delle correzioni da fare alle informazioni date dal biglietto da visita: di idioti, ce n'è rimasto uno solo. Ha appena divorziato, ma non sembra dispiaciuta. E' simpatica, e mi racconta della sua vita come se ci conoscessimo da sempre. Adora l'Italia, anche se non c'è mai stata, è nata in California, e in New Mexico c'è arrivata ... grazie ad un libro sui minerali.
Un giorno compra questo libro, vede per la prima volta la foto di bellissime pietre di turchese e decide che vuole averle. Non intende comprarle, è determinata a cercarsele da sola.


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Così, giovanissima, lascia la natia e sonnacchiosa Kerman in California, alla volta di Albuquerque in New Mexico. Come dire: parto da Latina e vado a Copenaghen.
Ad Albuquerque si mette alla ricerca di informazioni che la conducano ai suoi minerali preferiti. Questa città infatti può essere definita la capitale del commercio del gioiello di turchese, gestito soprattutto da indiani ( che qui si chiamano "native american"). A volte è strana la vita, e da cosa nasce cosa: Allison era partita per i turchesi e invece viene a conoscenza dell'area di Bingham, famoso distretto minerario del New Mexico.
Infatti questa microscopica e colorata città è l'anticamera dell'Hansonburg mining district (conosciuto dai collezionisti anche come Bingham mine o Blanchard claims) che si trova tra due catene montuose dai nomi inquietanti: Jornada del Muerto e Oscura.
E' noto che già i primi spagnoli arrivati nel nuovo mondo conoscessero le ricchezze minerarie della zona, ma i cercatori arrivarono in numero crescente solo nel 1872 per i filoni di rame, e nel 1878 per quelli di piombo. La vita dei minatori era dura, a causa della cronica mancanza d'acqua che rendeva la zona, già isolata, veramente inospitale. Quando le esplorazioni terminarono all'inizio del 1980, la produzione dell'intero distretto aveva raggiunto il mezzo milione di dollari l'anno in barite, piombo, e piccole quantità di argento e oro. L'Hansonburg district è relativamente piccolo e consiste di tre gruppi di miniere: a nord il Royal Flush, al centro il Tex-Mex e a sud le Blanchard claims. Lungo decenni di attività intermittente il distretto ha prodotto molti campioni di minerali di pregiata qualità ora nei musei e nelle collezioni private, e alcuni esemplari della più bella linarite mai trovati. Dal 1987 i collezionisti che desiderano cercare da soli questi tesori, lo possono fare pagando un biglietto.

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Un magnifico campione di fluorite dalla Desert Rose claim. Collezione privata

 

Alla Desert Rose claim, la proprietà di Allison, si pagano 10$ a persona per poter cercare nei cumuli di detriti che si sono accumulati fuori dalla miniera negli anni, e che ancora oggi vengono frequentemente rinnovati da nuovo materiale prelevato dal sottosuolo. Ho voluto fare una prova, e devo confessare che sono rimasta stupita dalla quantità di fluorite cubica e splendida calcite che ho trovato in meno di mezz'ora. Purtroppo, la fluorite che è rimasta a lungo in superficie sotto il sole perde gran parte delle sue belle sfumature violacee e blu. Naturalmente si può ovviare al problema munendosi di un pesante martello e cominciare a spaccare le pietre: alla fine della giornata avrete le vesciche su tutte e due le mani, ma i campioni di fluorite che vi procurerete in questo modo avranno sicuramente cubi più colorati. Per i collezionisti veramente esigenti c'è l'opzione "dentro la miniera": con 250$ si aprono i cancelli della claim, e, naturalmente, i minerali che si trovano sottoterra sono tutta un'altra musica: cubi perfetti di fluorite grandi più di un centimetro nelle sfumature del verde, del viola e del blu.

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Molto ricercata è la linarite blu, che si trova in cristalli ben formati che contrastano con le matrici di barite bianca o di quarzo.
Alla Desert Rose si possono trovare anche i seguenti minerali: azzurrite, brocantite, calcite, cerussite, calcopirite, crisocolla, galena, gesso, emimorfite, malachite, pirite, quarzo, siderite, smithsonite, sfalerite e wulfenite. Se volete vedere un esempio di questi splendidi minerali, potete visitare il museo mineralogico del New Mexico Institute of Mining and Tecnology nella vicina città di Socorro. E' un museo universitario superbo, e il curatore, Virgil Leuth è gentilissimo e disponibile http://geoinfo.nmt.edu/museum/

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Adesso che il vostro appetito di cercatori è stato stimolato, prima di precipitarvi a Bingham, fermatevi a considerare che le miniere in questione si trovano in una delle zone più calde e prive di umidità del New Mexico. Le temperature estive superano normalmente i 37 gradi, mentre quelle invernali sono quasi sempre sotto lo zero. I serpenti a sonagli sono tra gli animali che incontrerete più facilmente, e i servizi più vicini sono a 35 miglia (circa 57 chilometri !).

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Chi volesse visitare la zona deve fare dei piani con un certo anticipo. L'Hansonburg district si trova a meno di 12 miglia a nord est del Trinity Site, dove gli scienziati del Manhattan Project detonarono la prima bomba atomica nel 1945. Il confine con il White Sands Missil Range è zona militare ed è off limits a tutti i visitatori non autorizzati, e si trova a breve distanza dalla zona mineraria. Agli abitanti di Bingham può essere ordinato di evacuare improvvisamente per motivi di sicurezza durante le operazioni militari o l'atterraggio di emergenza dello Shuttle (sembra infatti che, dallo spazio, gli astronauti non abbiano alcuna possibilità di mancare l'immensa distesa di sabbia bianchissima che è, appunto, il White Sands Missil Range). Quindi è una buona idea telefonare (505- 423 3235) o contattare Allison via e-mail in anticipo, pena rischiare di trovare la strada bloccata dai militari e la miniera sigillata. Il Blanchard Rock Shop ha un sito internet: http://www.blanchardrockshop.com

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Ecco i feroci guardiani che vegliano su Allison

INFORMAZIONI PRATICHE:

Bingham è nel New Mexico sull'Hwy 380, 40 miglia ad est di Socorro sulla I-25 e 36 miglia a ovest di Carrizozo. Lungo la strada che collega queste due città non ci sono servizi di nessun genere. I motel si trovano a Socorro (che consiglio vivamente perchè c'è più scelta, ristoranti migliori e un ottimo museo) e a Carrizozo per chi viene da est.
Tutti i collezionisti che desiderano cercare nell'Hansonburg district devono pagare un biglietto al Blanchard Rock Shop. Non cercate di intrufolarvi nelle claims: da queste parti la proprietà privata è presa molto sul serio, e rischiereste di trovarvi in pochi minuti a godere di un servizio di bed & breakfast gratuito nella prigione della vicina città di Socorro.

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Per chi fosse interessato, Allison vende anche i permessi (costano 10$ a persona) che autorizzano la collezione in superficie alla Kelly Mine di Magdalena, altra celebre miniera che si trova a 20 miglia a ovest di Socorro sull'Hwy 60. La Kelly Mine è famosa in tutto il mondo per gli stupendi campioni di smithsonite azzurra e verde in mostra nei migliori musei. Trovare la smithsonite non è proprio facilissimo, ma neppure impossibile: mentre visitavo la miniera, una signora dell'Ohio ne ha trovato davanti a me un campione di circa 4 centimetri di diametro, con delle sfumature di azzurro che imitavano il cielo del New Mexico. E se non trovate la smithsonite, potete consolarvi con i più frequenti minerali di pirite, auricalcite, barite rosa, rodocrosite, cuprite, epidote e vanadinite.

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Quelli che volessero includere nel proprio viaggio dei "luoghi alternativi", possono considerare una visita al Trinity Site. All'interno del cratere che fu creato dall'esplosione nucleare c'è un obelisco di lava che segna il punto esatto dell'avvenimento. Il sito è aperto ai visitatori due volte l'anno: il primo sabato di aprile e ottobre (per informazioni, numero verde 1.800.826.0294), l'entrata è gratuita.

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Un obelisco marca il luogo esatto in cui fu detonata la prima bomba atomica al Trinity Site

Dall'impatto della prima esplosione nucleare del 16/08/1945 è nata la trinitite, un rarissimo minerale "accidentale" formato dalla sabbia del deserto contenente silicio che si è fusa a causa dell'incredibile calore provocato dall'esplosione. Raccogliere la trinitite attualmente è proibito, ma, se vi interessa possederne un campione per la vostra collezione, sappiate che il Blanchard Rock Shop ne ha ancora alcuni pezzi in vendita che sono stati collezionati negli anni passati. Test accurati hanno dimostrato che, dopo tutti questi anni, la radioattività residua sprigionata dalla trinitite è minore di quella emessa da un telefonino.

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Esemplari di trinitite

 

Alla fine della giornata, che sarà stata magari faticosa, ma che vi avrà fornito bellissimi campioni di minerali e paesaggi spettacolari che resteranno impressi nella memoria, prima di rientrare stanchi al motel, non dimenticate di assaggiare la squisita cucina del New Mexico, un incrocio di cucina messicana e native american. Una sola raccomandazione: in New Mexico c'è un chili (peperoncino piccante) tra i più piccanti al mondo, Calabria inclusa. Pensate che la scala Scoville, che misura l'indice di piccantezza da 1 a 10, dà spesso il massimo punteggio ai piccoli peperoncini che si consumano abitualmente da queste parti. Se non avete un estintore a portata di mano, è una buona idea, quando si ordina, chiederlo sempre "on side", (a parte)!

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Questa colorata foto sembra inoffensiva, invece nasconde due "rastras" di piccantissimo peperoncino del New Mexico


Diana Fattori © 2001-2009