Mineralientage Munchen 2015
(ancora) nella terra dei liberi

di Diana Fattori - Foto Nando Musmarra

 

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L’edizione 2015 dei Mineralientage, le giornate dedicate ai minerali, fossili, pietre e gemme giunta alla 52 edizione, si è tenuta dal 30 ottobre al 1 novembre.

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Per evitare i problemi legati al parcheggio abbiamo preferito utilizzare i mezzi pubblici che hanno collegato veloci e puntuali il nostro albergo con la fiera. La nostra visita è iniziata il venerdì, giornata dedicata ai professionisti. E’ la giornata migliore perchè non c’è la calca del week-end, si incontrano facilmente gli amici e le cose migliori non sono ancora sparite alla vista dei visitatori (anche se lo show dei professionisti/espositori comincia già da martedì).

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I Mineralientage occupano quattro padiglioni della nuova fiera di Monaco che si trova nella periferia orientale della città. Ogni sala è dedicata ad un “mondo”: minerale, fossile, pietra e gemme. Abbiamo attraversato velocemente la prima area (quella relativa ai minerali) e, dopo esserci meravigliati ancora una volta di quanto è bella la pirite cubica di Navajun, Spagna, siamo arrivati alla zona fossili.

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Quest’anno lo spazio del mondo fossile era dimagrito, considerando che almeno un terzo della sala era occupato dai minerali (per lo più dalla Cina e dall’est europeo) e lungo il perimetro nord c’erano esclusivamente commercianti marocchini in gran numero (ad una valutazione veloce risulta che un espositore su cinque offriva fossili e minerali dal Marocco). Aldilà delle critiche sterili che hanno animato i due giorni che abbiamo visitato lo show, a noi i fossili marocchini belli piacciono. Sicuramente sono anni che stiamo assistendo ad fenomeno di massificazione, falsi compresi, ma guardardando con attenzione le vetrine abbiamo scovato degli esemplari unici e bellissimi (e, purtroppo, costosi!).

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Se vogliamo compilare una lista delle cose che ci sono piaciute di più (incluse quelle di cui non abbiamo osato chiedere il prezzo) dobbiamo inserire le bellissime ammoniti contorte dal Giappone, i tanti fossili dalla trinità teutonica Solnhofen-Holzmaden-Bundenbach, piccoli tesori provenienti dal Siluriano svedese di Gotland, antichi pesci devoniani scozzesi.

 

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Quest’anno il tema della mostra principale è stato l’era glaciale. In un ampio spazio dedicato c’erano ricostruzioni e fossili originali di uomini primitivi, mammuth e animali coevi. La star è stata l’esemplare originale del mammuth di Siegsdorfer, uno dei più grandi mai trovati in Europa. Era illuminato da una inusuale luce blu che, probabilmente voleva rimandare all’idea del freddo dell’era glaciale.

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E per la delizia di grandi e piccini erano esposti due grossi blocchi di ghiaccio che contenevano autentiche ossa di mammuth! La mostra raccontava dei più famosi elefanti preistorici mummificati mai trovati (i cuccioli Dima e Llyuba e l’adulto Kroma) e si interrogava sull’estinzione di questi grandi animali che, fino a 3800 anni fa (bruscolini in termini geologici) ancora abitavano l’isola di Wrangler e la Siberia. Probabilmente la loro fine è stata causata da diversi fattori, primi su tutto i cambiamenti climatici (aumento della temperatura) e la caccia continuata da parte degli uomini (anche se è difficile immaginare piccoli gruppi umani male armati con strumenti litici causare la fine di potenti animali).

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Sempre gradite ed affollate dal pubblico dei giovanissimi sono state la caccia all’oro, ai pesci e ai denti di squalo fossili. I bambini si divertono, i genitori possono gironzolare per la fiera liberi, sicuri di aver lasciato i figli nelle buone mani degli animatori. Questo sarebbe, ahimè, impensabile in Italia, dove alcuni personaggi assolutamente incompetenti in materia ritengono, basandosi su astruse valutazioni personali, che tutti i fossili incarnino minimo minimo l’anticristo...

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Für den Erhalt des privaten Sammelns // For preserving the right to privately collect


A questo proposito, l’argomento principe dello show è stata la petizione popolare che tutti noi visitatori abbiamo firmato a favore della libertà di collezionismo. Dopo il polverone sollevato in tutta la Repubblica Federale, il portavoce del ministero della cultura a Berlino si è affrettato a specificare che, per quanto riguarda i fossili, applicando la logica e il buon senso, gli esemplari di Archaeopteryx (presenti e futuri) sono gli unici ad essere sottoposti a protezione. Cioè parliamo a tutt’oggi di nove esemplari nove protetti (altri tre Archaeopteryx si trovano legalmente in Inghilterra, Olanda e Stati Uniti) contro triliardi e/o fantastiliardi di esemplari paleontologici che non sono mai stati nè saranno mai sotto nessuna tutela. In ogni caso le associazioni amatoriali, i commercianti e soprattuto i musei tedeschi, temendo le personali e fantasiose interpretazioni della legge ad opera di persone incompetenti che non distinguono un dinosauro giocattolo da uno vero neppure se reca scritto “made in China” come è successo e succede ad esempio in Italia, hanno ben pensato di organizzarsi e far sentire la propria voce, tanto per mettere i puntini sulle i e richiamare l’attenzione sul dialogo fruttuoso tra persone civili e intelligenti.
Se non avete visitato la mostra di Monaco, nel 2016 le date saranno dal 28 al 30 ottobre. E se volete far sentire la vostra voce, a questo link trovate la petizione. Firmare è semplice!

PETIZIONE

 

 

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Diana Fattori ©